Il fascino della simbologia nella chiesa di San Giorgio
- Cosimo Lamanna
- 13 feb 2017
- Tempo di lettura: 2 min

In zona Capitolo, lungo la SP 163 Monopoli/Capitolo, poco prima dell’Hotel/Villaggio Porto Giardino, troviamo un’interessante piccola grotta. Si tratta di una chiesa medievale di incerta intitolazione, il cui ingresso è posto in alto nella roccia, fiancheggiato a destra da una finestrella particolare per i cerchi concentrici. Alla chiesa si accede a mezzo di un dromos di ingresso, scavato nella roccia, una sorta di percorso spirituale, purificatorio, da percorrere prima di entrare in chiesa. Sempre all’esterno, alcune nicchie di incerta funzione sono ricavate nella parete rocciosa, spianata in modo sommario. Di probabile destinazione eremitica, non offre particolari elementi che ne possano determinare la dedicazione, motivo per cui, per comodità, può essere denominata chiesa di “San Giorgio” per la presenza, nei pressi, dei resti della distrutta Torre San Giorgio all’altezza della quale si incrociano numerose carreggiate. Già percorsa dalla via Traiana, la zona fu oggetto di intenso traffico per tutto il Medioevo, percorsa da pellegrini e crociati e divenendo anche via Reale Borbonica, i cui resti sono ancora visibili. E’ possibile che la chiesa sia stato un importante anello di collegamento tra mare e campagna, vista la vicinanza di una grossa lama nelle vicinanze e che abbia rappresentato anche un rifugio per i pescatori. Anche se completamente priva di affreschi, la chiesa risulta particolarmente interessante per la presenza "quasi maniacale" di croci e per quella particolare finestra con dei cerchi concentrici. Il cerchio è sempre stato simbolo di perfezione e armonia poiché privo di angoli, spigoli e rotture. Il cerchio inoltre rappresenta la dimensione spirituale; infatti nella sua opposizione al quadrato, il cerchio incarna il cielo in rapporto con la terra, a tutto ciò che è materiale. Già nell’antichità il movimento circolare fu definito da Aristotele il movimento perfetto, infinito, divino e immutabile (e per questa caratterizzava i moti del mondo sopralunare); questa caratteristica ha permesso di associare al cerchio il concetto di tempo, pensato a sua volta come una successione continua e invariabile di istanti tutti identici gli uni agli altri. Il cerchio rappresenta inoltre il ciclo della vita perché non ha né inizio né fine. Per questo molte culture hanno usato il cerchio per raffigurare il cielo, l’universo e la vita stessa. Simbolicamente il cerchio potrebbe simboleggiare l'occhio di Dio che guarda gli uomini. Insomma questa piccola chiesta stimola tante letture e sicuramente merita una visita.
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