San Nicola in Porto Aspero?
- Cosimo Lamanna
- 19 apr 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Una cripta rupestre molto importante è quella situata sotto la basilica romanica di Santa Maria degli amalfitani. Il santuario rupestre è situato a breve distanza dal mare, nei pressi del vecchio porto di Monopoli, il Porto Aspero. Si narra[1] che alcuni marinai amalfitani, scampati a un naufragio grazie ad un miracolo della Madonna, decisero di costruire un santuario in segno di riconoscenza per il miracolo ricevuto. La presenza amalfitana a Monopoli attesta l’importanza commerciale della città particolarmente attiva negli scambi con l’Oriente. La cripta deve il suo nome attuale alla chiesa in muratura superiore costruita verso la metà dell’XI secolo, periodo coincidente con la massima fioritura ed espansione della potenza economica degli Amalfitani i quali possedevano conventi e fondazioni religiose sovente con il titolo di Santa Maria a Gerusalemme, Costantinopoli e sul monte Athos. La denominazione originaria, tuttavia, potrebbe essere quella di San Nicola in Porto Aspero. Alla chiesa rupestre si accede per mezzo di una scala moderna: all’interno ci si trova di fronte ad un ambiente biabsidato, diviso in due navate da due colonne, frutto però di un reimpiego tardo rispetto alla struttura originaria. Non vi è traccia di divisioni tra il naos e il bema. Visibili delle tombe ad arcosolio e altre tombe comuni. Una delle caratteristiche della struttura è il doppio abside, così come nella chiesa dei santi Andrea e Procopio. La cripta potrebbe ricadere nell’ambito dei luoghi di culto legati ai benedettini, ipotesi avvalorata anche dall’assenza dell’iconostasi. Della decorazione originaria, che doveva svilupparsi lungo tutte le pareti, restano pochi frammenti di una icona di san Nicola e storie della sua vita, forse risalenti al XII secolo, mentre la decorazione del soffitto si colloca tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700 e raffigura episodi riguardanti la Vergine.
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