top of page

Le suggestioni della Settimana Santa

  • Cosimo Lamanna
  • 3 apr 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Appuntamento con la fede e le tradizioni popolari a Monopoli, dove la sera del Venerdì Santo ha luogo una delle più antiche e suggestive manifestazioni cittadine: la Processione del Venerdì Santo, alla quale prendono parte le varie confraternite cittadine riconoscibili dalle mozzette di vario colore. Una processione di grande suggestione nel corso della quale le statue simboleggianti i vari momenti della Passione, Crocifissione e Morte di Gesù Cristo, e quella di Maria SS. Addolorata, vengono portate in spalla dai confratelli accompagnate dal caratteristico, e forse un po’ sinistro, suono delle “troccole”. Si tratta di riti molto antichi, probabilmente importati nelle nostre terre dai membri dell’Ordine religioso dei Gesuiti, fondato nel ‘500 da Sant’Ignazio di Lojola. Riguardo alle confraternite monopolitane va detto che, secondo quanto riportato in Monopoli nel suo passato, si possono far risalire ad un arco di tempo che va dalla fine del XV secolo alla fine del XIX. Un lento e mesto peregrinare simboleggiante quell’altrettanta lenta e mesta salita al Calvario


compiuta da Gesù Cristo. Le statue di Maria Addolorata e del Cristo, uscite da chiese differenti, si incontrano per le vie del borgo antico. Sono riti veramente suggestivi densi di una profonda devozione. Dopo aver sfilato per le vie della città la processione approda, con effetti scenici veramente suggestivi, in Piazza Vittorio Emanuele tra fiumi di persone che ogni anno assistono con fede ad un rito molto antico, diffuso in tante zone della nostra regione, e ben radicato nelle coscienze dei monopolitani. Il corteo si ferma in Piazza Plebiscito per ricevere la consueta benedizione del Vescovo. La processione dei “misteri” è preceduta, il Giovedì Santo, dal tradizionale pellegrinaggio ai sepolcri, allestiti presso le varie parrocchie cittadine. Il termine “sepolcro” viene utilizzato ancor oggi nel linguaggio popolare di alcune regioni del Sud Italia per indicare quello che più propriamente andrebbe definito come “altare” o “cappella” della deposizione. Si tratta di quello “spazio” della chiesa allestito al termine della “missa in cena Domini” del Giovedì Santo destinato ad accogliere le specie eucaristiche consacrate e a conservarle fino al pomeriggio del Venerdì Santo, quando, al termine della liturgia penitenziale, verranno distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale. L'affermazione della pratica dei sepolcri sembra risalga all'Europa carolingia, ma gli antropologi credono che nella pratica dei sepolcri sia confluita anche una ritualità legata al mondo pagano, per la precisione ad una delle feste più antiche, le famose feste Adonie, da Attis o Adone, un giovinetto che andò a caccia e fu incornato . Le donne piansero questo giovane e intorno alla bara misero dei piatti con del grano fatto germogliare al buio. Il mito di Adone, per esempio, si svolgeva ad Egnazia dove una delle divinità più importanti era proprio Attis. Al medio evo, invece, risale la cosiddetta visita a quello che impropriamente viene chiamato “sepolcro”. Testi liturgici antichi dicono che «posto il corpo di Cristo tra due patene, sia portato con ceri e incenso in forma molto onorifica… e sia posto in un luogo a ciò preparato», fra lumi e fiori. Il termine «sepolcro» non appartiene ai testi liturgici, ma si diffonde nel linguaggio popolare, tanto da far parlare di «altari che sono chiamati dal popolo sepolcri».

 
 
 

Comments


Post in evidenza
Riprova tra un po'
Quando verranno pubblicati i post, li vedrai qui.
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square

Ctg Egnatia Monopoli - Associazione di promozione Sociale  e culturale con finalità di tutela, valorizzazione e promozione del territorio

bottom of page